Quaestiones super IV libros De caelo
Le Quaestiones super IV libros De caelo risalgono al corso pomponazziano dell'anno 1500-1501, che si svolge a Padova.
La datazione del corso è indicata nel colophon (f. 89r).
Le Quaestiones super IV libros De caelo risalgono al corso pomponazziano dell'anno 1500-1501, che si svolge a Padova.
La datazione del corso è indicata nel colophon (f. 89r).
A Giacomo da Viterbo si deve una raccolta di circa 225 sermoni, trasmessi in un codice unico, autografo: i sermoni risalgono al periodo dell’episcopato napoletano di Giacomo (1302-1307/8) e risultano disposti secondo i cicli de tempore e de sanctis, ma includono an
Esiste una leggenda che narra la storia di Ermete come colui che per primo incise un discorso sapienziale con la punta di un diamante su una tavola di smeraldo.
John Everard è l’autore della prima traduzione inglese del Corpus Hermeticum, nota con il titolo di The Divine Pymander. E’ stato un pensatore ermetico, neoplatonico, alchimista e sostenitore del familismo.
Nel 1525, a Venezia, vede la luce l'edizione scotiana dei Tractatus acutissimi, utillimi et mere peripatetici (arte et sumptibus haeredum Octaviani Scoti).
L'editio princeps del Tractatus de immortalitate animae è stampata a Bologna il 6 novembre 1516 (per Iustinianum Leonardi Ruberiensem).
Pomponazzi dà alle stampe il Tractatus de intensione et remissione formarum il 10 dicembre 1514, a Bologna (per Hieronymum Platonidem de Benedictis).
Intitolato anche Liber de iudiciis urinae sine visu eiusdem urinae, il trattato è anonimo o attribuito ad Ermete.
Nel XXXII capitolo del secondo libro del De occulta philosophia Cornelio Agrippa richiama una raccomandazione dell'astronomo arabo Thabit sul modo di captare la virtus di una determinata stella procurandosi la pietra e l'erba che le sono assoc
Nell'Antipalus maleficiorum di Tritemio, un elenco dei libri negromantici, si trova citato questo liber attribuito al profeta Enoch.
Il Tractatus de reactione è pubblicato a Bologna il 5 settembre 1515 (in aedibus Benedicti Hectoris Bononiensis), congiuntamente alla Quaestio de actione reali.
Poema astrologico in esametri che tratta delle costellazioni e dei loro influssi sui processi mondani.