L'editio princeps del Tractatus de immortalitate animae è stampata a Bologna il 6 novembre 1516 (per Iustinianum Leonardi Ruberiensem).
Nello stesso anno, l'opuscolo viene bruciato pubblicamente a Venezia, e Pomponazzi è accusato di eresia dall'agostiniano Ambrogio Fiandino.
Il trattato è suddiviso in quindici capitoli, preceduti dal prologo e dalla dedicatoria per Marco Antonio Flavio Contarini.
Pomponazzi espone e difende la tesi della mortalità dell'anima, basata sulla propria interpretazione del De anima di Aristotele. Inoltre, egli confuta l'ipotesi immortalista di Platone, il monopsichismo di Averroè e la tesi tommasiana dell'immortalità e incorruttibilità della forma sostanziale.
Diversamente, egli sostiene l'ipotesi della dipendenza dell'anima dal corpo ut obiecto, capovolgendo l'interpretazione tomistica. In questo modo, Pomponazzi giunge alla conclusione che l'anima è simpliciter mortalis, immortalis secundum quid.
Per difendersi dalle obiezioni dei suoi avversari, Pomponazzi si sofferma sulle ricadute etico-politiche della tesi mortalista e sul rapporto tra verità filosofica e verità di fede.
Ne scaturiscono interessanti osservazioni circa la relazione tra philosophia naturalis, metaphysica e theologia.
The editio princeps of the Tractatus de immortalitate animae was printed in Bologna in 1516 (per Iustinianum Leonardi Ruberiensem).
In the same year, the text was burned publicly in Venice, and Pomponazzi was accused of heresy by the Augustinian Ambrogio Fiandino.
The treatise is divided into fifteen chapters, introduced by a prologue and the dedication to Marco Antonio Flavio Contarini.
Pomponazzi exposes and defends the thesis of the mortality of the soul, based on his own interpretation of Aristotle's De anima. He rejects the immortalistic hypothesis of Plato, the monopsychism of Averroes and the Thomistic thesis of immortality and incorruptibility of the substantial form.
On the other hand, Pomponazzi proposes the hypothesis of the dependence of the soul on the body ut obiecto, overturning the Thomistic interpretation. In this way, Pomponazzi contends that the soul is simpliciter mortalis, immortalis secundum quid.
To defend himself against the objections moved by his opponents, Pomponazzi focuses on the ethical and political implications of the mortalistic thesis and on the relationship between the philosophical truth and the truth of faith.
He also proposes interesting observations about the relationship between philosophia naturalis, metaphysica and theologia.
Pietro Pomponazzi
Pietro Pomponazzi, detto il Peretto, nacque a Mantova il 16 settembre 1462. Studiò presso l'Università di Padova dal 1484, e si addottorò in artibus nel 1487.
Insegnò a Padova dal 1488 al 1496. La composizione del Tractatus de maximo et minimo ad Laurentium Molinum, tramandato in forma manoscritta, è anteriore al 1496.
Dal 1496 al 1499, come insegnante di logica, Pomponazzi seguì Alberto Pio di Carpi in esilio a Ferrara. Dal 1499 al 1509 ritornò a Padova per insegnare.
Dal 1510 al 1511 si ritirò a Mantova. Dal 1512 al 1524 insegnò presso l'Università di Bologna. Esistono numerose redazioni manoscritte dei corsi pomponazziani a opera dei suoi allievi ed estimatori.
A Bologna, Pomponazzi pubblicò tutti i suoi trattati: il Tractatus de intensione et remissione formarum (1514), il Tractatus de reactione con la Quaestio de actione reali (1515), il Tractatus de immortalitate animae (1516), l'Apologia (1518), il Defensorium (1519), il Tractatus de nutritione et augmentatione (1521).
Due testi rimasero inediti: il De incantationibus e il De fato, composti nel 1520 e pubblicati postumi, rispettivamente, nel 1556 e nel 1567. Anche le Dubitationes in IV Meteorologicorum furono pubblicate postume nel 1563.
La raccolta dei Tractatus acutissimi, utillimi et mere peripatetici, che include i sei trattati bolognesi e la Quaestio de actione reali, fu stampata a Venezia nel 1525. Pomponazzi morì il 18 maggio 1525 a Bologna.
Pietro Pomponazzi, said Peretto, was born in Mantua, on September 16th, 1462. He studied at the University of Padua in 1484, and he graduated in artibus in 1487.
He taught at Padua from 1488 to 1496. The composition of the Tractatus de maximo et minimo ad Laurentium Molinum, in manuscript form, is prior to 1496.
From 1496 to 1499, Pomponazzi, as teacher of logic, followed Alberto Pio of Carpi in his exile in Ferrara. From 1499 to 1509, he returned to Padua to teach. From 1510 to 1511, he was in retreat in Mantua.
From 1512 to 1524, he taught at the University of Bologna. There are numerous handwritten reportationes of Pomponatian lectures written by his students and admirers.
In Bologna, Pomponazzi published all his treatises: Tractatus de intensione et remissione formarum (1514), Tractatus de reactione including Quaestio de actione reali (1515), Tractatus de immortalitate animae (1516), Apologia (1518), Defensorium (1519), Tractatus de nutritione et augmentatione (1521).
Two texts remained unpublished: De incantationibus and De fato, composed in 1520 circa and published posthumously, respectively, in 1556 and in 1567. The Dubitationes in IV Meteorologicorum was published posthumously in 1563.
The collection of the Tractatus acutissimi, utillimi et mere peripatetici, including the six Bononian treatises and Quaestio de actione reali, was printed in Venice in 1525. Pomponazzi died in Bologna, on May 18th, 1525.