Agricoltura Nabatea
Il Liber imaginum signorum è un trattato di medicina astrologica che compare con il titolo De ymaginibus ad calculum nella traduzione latina di Picatrix
Poema astrologico in esametri che tratta delle costellazioni e dei loro influssi sui processi mondani.
Il Tractatus de reactione è pubblicato a Bologna il 5 settembre 1515 (in aedibus Benedicti Hectoris Bononiensis), congiuntamente alla Quaestio de actione reali.
Nell'Antipalus maleficiorum di Tritemio, un elenco dei libri negromantici, si trova citato questo liber attribuito al profeta Enoch.
Nel XXXII capitolo del secondo libro del De occulta philosophia Cornelio Agrippa richiama una raccomandazione dell'astronomo arabo Thabit sul modo di captare la virtus di una determinata stella procurandosi la pietra e l'erba che le sono assoc
Intitolato anche Liber de iudiciis urinae sine visu eiusdem urinae, il trattato è anonimo o attribuito ad Ermete.
Pomponazzi dà alle stampe il Tractatus de intensione et remissione formarum il 10 dicembre 1514, a Bologna (per Hieronymum Platonidem de Benedictis).
L'editio princeps del Tractatus de immortalitate animae è stampata a Bologna il 6 novembre 1516 (per Iustinianum Leonardi Ruberiensem).
Nel 1525, a Venezia, vede la luce l'edizione scotiana dei Tractatus acutissimi, utillimi et mere peripatetici (arte et sumptibus haeredum Octaviani Scoti).
A Giacomo da Viterbo si deve una raccolta di circa 225 sermoni, trasmessi in un codice unico, autografo: i sermoni risalgono al periodo dell’episcopato napoletano di Giacomo (1302-1307/8) e risultano disposti secondo i cicli de tempore e de sanctis, ma includono an
Redatto in Spagna negli anni 1047-1051, l'originario testo arabo intitolato Ghayat al-hakim è stata tradotto in castigliano nel 1256, presso la corte di Alfonso X el Sabio.
Poema in esametri di argomento astrologico che descrive come i corpi celesti influiscano sui fenomeni meteorologici e sulla sfera sublunare.
Il poema sviluppa tematiche naturalistiche e astrologiche e insieme etico-pedagogiche.
Il Liber viginti quattuor philosophorum è un apocrifo della tradizione ermetica, redatto nella seconda metà del secolo XII e attribuito ad Ermete Trismegisto.
Il Liber de virtutibus herbarum è un trattato sui segni zodiacali e i sette pianeti associati a piante medicinali, definito da Jonathan Smith "uno dei testi più preziosi per la comprensione della vita religiosa nella Tarda Antichità".
La scapulomanzia è un'ars divinatoria che consiste nell'analisi delle scapole di animali sacrificati.
Il più antico frammento concernente questa pratica e attribuito ad Ermete è di origine maghrebina.
Il libro è suddiviso in sette parti precedute da un prologo, nel quale è esposta la leggenda dei tre Ermete che risale al filosofo Albumasar.
Questo opuscolo, attribuito a Hermes Abhaidimon, «quasi unico dei filosofi benedetti da Dio», riporta i caratteri di quindici stelle fisse, ciascuna associata con una gemma, una pianta e una immagine magica sulle quali esercita le sue influenze.
Il Liber de quattuor confectionibus ad omnia genera animalium capienda è la traduzione latina di un trattato arabo di magia naturale.
A Giacomo da Viterbo è attribuita una Lectura in IV libros Sententiarum. Sino alla pubblicazione del Repertorium Commentariorum in Sententias Petri Lombardi di F. Stegmüller, si riteneva che l'opera fosse trasmessa dal solo codice G. V. 15 della Biblioteca Comunale di Siena.