Esiste una leggenda che narra la storia di Ermete come colui che per primo incise un discorso sapienziale con la punta di un diamante su una tavola di smeraldo.
Redatto in Spagna negli anni 1047-1051, l'originario testo arabo intitolatoGhayat al-hakimè stata tradotto in castigliano nel 1256, presso la corte di Alfonso X el Sabio.
Il Liber viginti quattuor philosophorum è un apocrifo della tradizione ermetica, redatto nella seconda metà del secolo XII e attribuito ad Ermete Trismegisto.
IlLiber institutionum activarumè la traduzione latina, compilata in Spagna nel secolo XIII, di un apocrifo arabo, ilKitab al-nawamisredatto forse da Abu Zayd Hunayn.
L'originaria versione greca delLiber de septem herbis è costituita di due recensioni: una è anonima o attribuita ad Ermete, l'altra ad Alessandro Magno.
È difficile stabilire se ilLiber Antimaquis(libro delle opere spirituali di Aristotele e dei segreti di Ermete) rappresenti la traduzione diretta di un insieme di trattati di magia ermetica, con diversi titoli nei manoscritti arabi, o l'adattamento posteriore di una precedente versione.
L'opera comprende alcune nozioni di astronomia e descrive soltanto una prima fase della formazione in geomanzia, con la definizione delle figure, senza fornire al principiante ulteriori indicazioni per la pratica di quest'arte divinatoria.
Marguerite Porète (Porrete o Porreta) viene arsa sul rogo della place de Grève a Parigi nel 1310 per eresia. I capi di imputazione si riferiscono ad alcune proposizioni deLe Mirouer des simples âmesestrapolate dal loro contesto.
IlCompendium Aureum, noto anche come Tractatus de septem herbis septem planetis attributis, accompagna il De consideratione quintae essentiaedel francescano Giovanni di Rupescissa (secolo XIV) in numerosi manoscritti.
Asclepius è la traduzione latina di un originale greco del secolo II o III, intitolatoLogos teleiose compreso talvolta erroneamente fra le opere di Apuleio (secolo II).
Liber imaginum signorum
Il Liber imaginum signorum è un trattato di medicina astrologica che compare con il titolo De ymaginibus ad calculum nella traduzione latina di Picatrix