A Giacomo da Viterbo è attribuita una Lectura in IV libros Sententiarum. Sino alla pubblicazione del Repertorium Commentariorum in Sententias Petri Lombardi di F. Stegmüller, si riteneva che l'opera fosse trasmessa dal solo codice G. V. 15 della Biblioteca Comunale di Siena.
La Lectura non è mai stata edita, nonostante il proposito di Agostino di Montefalcone, O.E.S.A., già editore a Venezia nel 1521 del Commentarium in I Sententiarum di Egidio Romano.
Benché attestata già da Giordano di Sassonia (1360 circa) e confermata da una costante tradizione, l'attribuzione dell'opera al maestro agostiniano è stata messa in dubbio prima da V. Doucet e successivamente da E. Ypma, che ha edito la distinzione 27 del primo libro.
I due studiosi ritengono che la Lectura sia di ambiente domenicano, forse di Romano di Roma. La questione della paternità dell'opera andrà riconsiderata sulla base della sua edizione integrale.
La Lectura si presenta come opera poco originale, che segue prevalentemente l'ordine, il metodo e le argomentazioni del Maestro, Pietro Lombardo, dalle cui soluzioni l'Autore si discosta piuttosto raramente, soprattutto quando queste incontrano il dissenso dei suoi commentatori.
James of Viterbo is considered the author of a Lectura in IV libros Sententiarum. Before the publication of Stegmüller's Repertorium Commentariorum in Sententias Petri Lombardi, the Lectura was believed to be transmitted only by the code G V 15 of the Biblioteca Comunale of Siena.
This work has never been edited, despite the intention of Augustine of Montefalcone, O.E.S.A., the former editor of the Commentarium I Sententiarum of Giles of Rome (Venice, 1521).
Already attested by Jordan of Saxony (1360 ca) and confirmed by a constant tradition, the attribution of the Lectura to James was questioned by V. Doucet and later by E. Ypma, who published only the distinction 27 of the first book: both scholars hold this work as a product of the dominican milieu, probably due to Roman of Rome.
The question of authorship of the Lectura should be reconsidered on the basis of its integral edition.
The Lectura appears as little original work, which follows the order, the method and the arguments of the Magister, Peter Lombard; the Author diverges from Lombard's solutions quite rarely, especially when they meet the dissent from his commentators.
Giacomo da Viterbo - James of Viterbo
Maestro agostiniano, successore di Egidio Romano nella reggenza dello studio eremitano a Parigi (1293-1297) e Lector principalis dello studium napoletano (1300-1302), Giacomo appare uno dei più lucidi testimoni del dibattito filosofico-teologico alla fine del XIII secolo.
Per questa ragione era noto ai contemporanei come Doctor speculativus, gratiosus, inventivus.
Sebbene sia solitamente annoverato tra i più significativi rappresentanti della cosiddetta "scuola egidiana", la sua opera appare caratterizzata da una grande libertà di giudizio nei confronti di Egidio. A questi preferisce talora le posizioni di Tommaso d'Aquino ed Enrico di Gand.
Augustinian master, successor of Giles of Rome in the regency of the hermit studium in Paris (1293-1297) and lector principalis of the studium in Naples (1300-1302), James is considered one of the most lucid witnesses of the philosophical-theological debate at the end of the thirteenth century.
For this reason he was known to his contemporaries as Doctor speculativus, gratiosus, inventivus.
He is usually considered one of the most important representatives of the so-called "egidian school". His work appears to be characterized by great freedom of judgment against Giles. To Giles' positions James sometimes prefers those of Thomas Aquinas or Henry of Ghent.