L'opera viene stampata nel 1566, a cura di Dorandino Falcone di Gioia, il quale traduce una precedente versione latina che però vedrà la luce solo nel 1602.
Del testo volgare ci sono stati tramandati due manoscritti, che presentano diverse discordanze sia tra loro, sia anche con le edizioni a stampa.
Il manoscritto parigino è un descriptus, ma utile per le integrazioni rispetto al più antico manoscritto vaticano, da ritenersi copia diretta dell'originale, forse redatta per una circolazione scolastica.
La versione latina del 1602 mostra un'evoluzione rispetto all'originario testo manoscritto perduto.
L'opera costituisce un manuale di mnemotecnica che, per molti versi, risulta più debitrice dell'ars memoriae classica che non degli sviluppi rinascimentali, in cui veniva concepita insieme come arte del ricordare e clavis universalis.
La sequenza degli argomenti è quella che già si ritrova nei classici sull'argomento: la distinzione tra memoria artificiale e naturale è seguita da istruzioni su come costruire i loci per collocarvi le imagines, siano esse utili a una rammemorazione di concetti o di parole.
The book was printed in 1556, edited by Dorandino Falcone di Gioia, who translated a previous Latin version, that will be published only in 1602.
Just two manuscripts have been handed down to us; they show several variances between themselves so as in respect to the printed editions.
The manuscript from Paris is a descriptus, but it is usefull in order to integrate, compared to the older Vatican manuscript, which should be regarded as copy from the original, maybe written for a scholastic diffusion.
The Latin version of 1602 shows an inner evolution from the original manuscript, which has been lost.
The text is a handbook of mnemotechnics that, for lots of reasons, owes more to the classical ars memoriae than to later Renaissance growth, when it was conceived as both a remembering art and a clavis universalis.
The series of arguments is typical of the genre: after a distinction between artificial and natural memory, we can read instructions as to form loci and locate imagines into them, useful to recalling concepts or words.
Paris, Bibliothèque nationale de France, 10166, Ital. 589, cc. 257-297.
Vaticano (Città del), Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5347, pp. 77-107.
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Galatina (Lecce), Biblioteca Comunale Pietro Siciliani: SR.M.VI.007/1.
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense: 25.16.K.0014/05.
Napoli, Biblioteca Nazionale: S.Q.XXI.C.47/2.
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale: MISC.B.1044.7.
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale: 6.24.D.37.1.
Roma, Biblioteca Universitaria Alessandrina: XIV.E.21.2.
RIST. ED. I VOLG.) L'arte del Ricordare dell'Eccl. Signor Giovan Battista della Porta Napolitano, in Napoli, Appresso li Eredi di Mattio Cancer, 1583.
Genova, Biblioteca Civica Berio: C.MISC.91(3).
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Cambridge (MA), Harvard Library: *IC5.P8304.602A.
Cambridge, University Library: F160.D.2.7.
Chicago (IL), Newberry Library: VAULT CASE BF383.P67.1602.
London, British Library, St. Pancras: 1030.H.21.
Madrid, Biblioteca Nacional: Sala Cervantes, R/27757.
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense: B.10.04936/003.
München, Bayerische Staatsbibliothek: 4.PAED.PR.254.
Napoli, Biblioteca Nazionale: S.Q.XXXIII.E.3/2 (EX: V.F.106.G.65/2).
Napoli, Biblioteca Nazionale: S.Q.25.I.11.
Napoli, Biblioteca Nazionale: V.F.106.G.65/2 (ORA: S.Q.XXXIII.E.3/2).
Napoli, Biblioteca Nazionale: B.BRANC.057.C.33/1 (manc. dalla rev. del '92).
Napoli, Biblioteca Nazionale: B.BRANC.060.E.27/1 (manc. dalla rev. del '92).
New Haven (CT), Yale University Library: KRF3.602P; KRF3.533PC.
Oxford, University Library: Douce PP.250.
Paris, Bibliothèque interuniversitaire de la Sorbonne: 2, A-E4, F2.
Paris, Bibliothèque interuniversitaire Saint-Geneviève: 4.Z.897(4) INV.645(P.4).
Pisa, Biblioteca Universitaria: B.G.1.35.2.
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