Il libro dell'agricoltura nabatea è stato tradotto in arabo nel X secolo a partire da materiali siriani risalenti ai secoli III-V d.C.
Gli autori originari del Libro della Agricoltura Nabatea sarebbero fondamentalmente tre, tutti proprietari terrieri provenienti da una regione a sud di Bagdad e vissuti in epoche diverse.
IlTractatus de reactione è pubblicato a Bologna il 5 settembre 1515 (in aedibus Benedicti Hectoris Bononiensis), congiuntamente allaQuaestio de actione reali.
Nel XXXII capitolo del secondo libro delDe occulta philosophiaCornelio Agrippa richiama una raccomandazione dell'astronomo arabo Thabit sul modo di captare lavirtusdi una determinata stella procurandosi la pietra e l'erba che le sono assoc
Nel 1525, a Venezia, vede la luce l'edizione scotiana deiTractatus acutissimi, utillimi et mere peripatetici(arte et sumptibus haeredum Octaviani Scoti).
A Giacomo da Viterbo si deve una raccolta di circa 225 sermoni, trasmessi in un codice unico, autografo: i sermoni risalgono al periodo dell’episcopato napoletano di Giacomo (1302-1307/8) e risultano disposti secondo i ciclide temporeede sanctis, ma includono an
Redatto in Spagna negli anni 1047-1051, l'originario testo arabo intitolatoGhayat al-hakimè stata tradotto in castigliano nel 1256, presso la corte di Alfonso X el Sabio.
Il Liber viginti quattuor philosophorum è un apocrifo della tradizione ermetica, redatto nella seconda metà del secolo XII e attribuito ad Ermete Trismegisto.
IlLiber de virtutibus herbarumè un trattato sui segni zodiacali e i sette pianeti associati a piante medicinali, definito da Jonathan Smith "uno dei testi più preziosi per la comprensione della vita religiosa nella Tarda Antichità".
Questo opuscolo, attribuito aHermes Abhaidimon, «quasi unico dei filosofi benedetti da Dio», riporta i caratteri di quindici stelle fisse, ciascuna associata con una gemma, una pianta e una immagine magica sulle quali esercita le sue influenze.
A Giacomo da Viterbo è attribuita unaLectura in IV libros Sententiarum. Sino alla pubblicazione delRepertorium Commentariorum in Sententias Petri Lombardidi F. Stegmüller, si riteneva che l'opera fosse trasmessa dal solo codice G. V. 15 della Biblioteca Comunale di Siena.
Agricoltura Nabatea
Il libro dell'agricoltura nabatea è stato tradotto in arabo nel X secolo a partire da materiali siriani risalenti ai secoli III-V d.C.
Gli autori originari del Libro della Agricoltura Nabatea sarebbero fondamentalmente tre, tutti proprietari terrieri provenienti da una regione a sud di Bagdad e vissuti in epoche diverse.