Il libro dell'agricoltura nabatea è stato tradotto in arabo nel X secolo a partire da materiali siriani risalenti ai secoli III-V d.C.
Gli autori originari del Libro della Agricoltura Nabatea sarebbero fondamentalmente tre, tutti proprietari terrieri provenienti da una regione a sud di Bagdad e vissuti in epoche diverse.
Di quest'opera non esiste una versione latina ma sappiamo di una traduzione in castigliano medievale, attualmente perduta.
Le prime attestazioni della conoscenza del Libro dell’agricoltura nabatea in Spagna, si incontrano già nel secolo XI in alcuni testi come il Libro base del medico per la conoscenza delle piante, il Libro dello splendore del giardino e degli svaghi della mente e il Libro di agricoltura, dove gli autori dell’Agricoltura Nabatea vengono esplicitamente richiamati circa trecento volte.
Temi principali dell'Agricoltura Nabatea erano la descrizione di piante, alberi e fiori ma anche la natura dei terreni e delle acque, i fenomeni astro-meteorologici, l’organizzazione sociale del lavoro agricolo, i procedimenti di irrigazione e di concimazione e l’uso medico, alimentare e cosmetico delle piante.
Parti attendibili sebbene parziali di quest’opera furono poi a disposizione dei latini nella Guida dei perplessi e nel Picatrix, libri ampiamente letti e conosciuti nel secolo XIII quando Alfonso X «il Saggio», re di Castiglia, incentivò traduzioni e composizioni di opere in castigliano, privilegiando temi astrologici e magici.
Di fatto, i due motivi conduttori dell’Agricoltura Nabatea si riscontrano ampiamente in alcuni ambienti latini particolarmente interessati alla trattatistica sulla magia in lingua araba e di origine pagana: il tema della produzione artificiale della vita e quello della sperimentazione sulla natura.
The Book of Nabatean Agriculture has been translated into Arabic in the 10th century from Syrian materials dating back to the centuries III-V D.C.
The authors of the Book of Nabatean Agriculture are three landowners from the southern region of Baghdad and who lived in different eras.
There is no Latin version of this work but we know of a medieval Castilian translation, currently lost.
The first attestations of the knowledge of the Book of Nabatean Agriculture in Spain go back to the XI century in some texts, where the authors of Nabatean agriculture are explicitly referred about three hundred times.
The main themes of Nabatean agriculture were the description of plants, trees and flowers but also the nature of land and water, astro-meteorological phenomena, the social organization of agricultural work, irrigation and fertilisation processes and the Medical, food and cosmetic use of plants.
Other parts of this work were also available in the Guide for the Perplexed and in the Picatrix, books widely read and known in the 13th century when Alfonso X «the Wise», King of Castile, stimulated translations and compositions of works in Castilian, focusing on astrological and magical themes.
In fact, the leading themes of the Nabatean Agriculture (artificial production of life and experimentation on nature) are widely found in some Latin contexts.
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