Discorsi sacri / Elio Arisitide, a cura di Salvatore Nicosia, Adelphi, Milano 1984

Dopo le traduzioni in latino di Canter (1566) e in inglese di Behr (1968), questa versione in italiano dei Discorsi rende giustizia ad un'opera duramente criticata in passato.
Nel secolo decimo Areta di Cesarea giudicava il testo "un'inconsistente farneticazione", mentre nel diciannovesimo Giacomo Leopardi lo riteneva "nauseante".
Definito dagli storici contemporanei (Dodds e Festugière) come un'autobiografia religiosa del mondo pagano, questo libro è stato riscoperto e curato da Salvatore Nicosia.
Aristide racconta infatti la sua ipocondria, un male psichico e oscuro, guaribile grazie al rito dell'incubazione: il paziente si reca presso il santuario di Pergamo, dedicato ad Asclepio e lì si addormenta.
Durante il sogno la divinità si manifesta attraverso simboli che rendono possibile la cura di qualsiasi malattia.

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After the Latin and English translations of Canter (1566) and of Behr (1968), this Italian version of the Discourses does justice to a text severely criticized in the past.
In the tenth century Aretas of Caesarea judged the volume insubstantial raving, while in the nineteenth Giacomo Leopardi considered it nauseous.
Defined by contemporary historians (Dodds and Festugière) as a religious autobiography of the pagan world, this book has been rediscovered and edited by Salvatore Nicosia.
Aristides talks about his hypochondria, a psychic and obscure evil, curable thanks to the rite of incubation: the patient goes to the sanctuary of Pergamon, dedicated to Asclepius and there he falls asleep.
During the dream the divinity manifests itself through symbols that make possible the care of any disease.

 

 

Publio Elio Aristide - Aelius Aristides

Publio Elio Aristide (117 - 181) è stato un retore greco, originario dell'Asia Minore.

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Aelius Aristides (117 - 181) was a Greek orator from Asia Minor.

 

 

Shelfmark: F.L. 0082