Asclepius
Asclepius è la traduzione latina di un originale greco del secolo II o III, intitolato Logos teleios e compreso talvolta erroneamente fra le opere di Apuleio (secolo II).
BPHV raccoglie testi significativi del sapere medievale e rinascimentale,
nelle versioni occidentali ed orientali, secondo una duplice organizzazione:
a) geografica, dove l'accento è posto sul rapporto tra i centri in cui il sapere si sviluppa e si irradia verso le periferie:
b) tematica:
Asclepius è la traduzione latina di un originale greco del secolo II o III, intitolato Logos teleios e compreso talvolta erroneamente fra le opere di Apuleio (secolo II).
I dialoghi di argomento filosofico, attribuiti ad Ermete Trismegisto e composti tra il I e II secolo d.C, vengono riuniti nel Corpus Hermeticum ad opera del dotto bizantino Michele Psello.
Per tutto il Medioevo se ne perdono le tracce, fatta eccezione per l'Asclepius, che circola in una versione latina.
Il De summa hominis dignitate dialogus qui inscribitur Via Christi et Crater Hermetis è un dialogo filosofico scritto in prosimetro. I protagonisti sono Ludovico Lazzarelli, il re di Napoli Ferdinando I e Giovanni Pontano.
Lazzarelli svolge il ruolo di maestro e profeta. Egli indica ai suoi discepoli, attraverso un cammino ermetico e cristiano, la via che conduce alla felicità e alla salvezza.
Il De Chymicorum cum Aristotelicis et Galenicis consensu ac dissensu liber, tradotto in inglese come “Chymiſtry Made Eaſie and Uſeful. Or, the Agreement and Disagreement of Chymiſts and Galeniſts”, è tra gli scritti più importanti di Daniel Sennert, medico e chimico Tedesco della prima metà del XVII secolo, che rivestì il ruolo di Professore di Medicina all’Università di Wittenberg.
Le Kyranides descrivono, in ordine alfabetico, i poteri terapeutici e magici delle piante, degli animali, delle pietre e i loro segreti rapporti.
Il libro è suddiviso in sette parti precedute da un prologo, nel quale è esposta la leggenda dei tre Ermete che risale al filosofo Albumasar.
Il Liber de virtutibus herbarum è un trattato sui segni zodiacali e i sette pianeti associati a piante medicinali, definito da Jonathan Smith "uno dei testi più preziosi per la comprensione della vita religiosa nella Tarda Antichità".
Il Liber viginti quattuor philosophorum è un apocrifo della tradizione ermetica, redatto nella seconda metà del secolo XII e attribuito ad Ermete Trismegisto.
Esiste una leggenda che narra la storia di Ermete come colui che per primo incise un discorso sapienziale con la punta di un diamante su una tavola di smeraldo.